Quale voce può raccontare la mancanza, il venire meno della presenza di qualcuno?
Dialoghi Semipresenti nasce dalla necessità di raccontare e condividere la malinconia che provoca il lasciar andare la mente di una persona cara.
Tra passato e presente, la mente di zia Rosa si perde lenta a causa della malattia. Il reale e il ricordo possono però convivere grazie alla cura in una narrazione malinconica e vibrante.
Tre racconti intrecciati
Attraverso tre racconti apparentemente legati solo dalla stessa atmosfera, il libro vuole comunicare la semipresenza, la mancanza, una sensazione profonda e viscerale.
La soluzione per alleviare questa malinconia è la presenza, l’esserci da parte di chi si prende cura di queste persone, per ritrovarsi anche solo per un attimo di lucidità, presenti l’uno per l’altro.
La tecnica diventa narrazione
Partendo da una narrazione astratta, simile ad una genesi, gli episodi diventano sempre più concreti sia per i fatti trattati che per lo stile utilizzato.
La presenza e l’assenza sono visualizzate con la tecnica della monotipia e del carboncino, una più morbida, luminosa e l’altra diretta, materica e malinconica.